L’erbaluce è un grandissimo vitigno lasciatoci in eredità dai Romani, da loro chiamato “Alba Lux” (luce dell’alba).
Un’antica leggenda così narra la storia della Ninfa Albaluce:
“In un tempo remoto le colline formate dai ghiacciai erano abitate dalle ninfee delle sorgenti, dei laghi e dei boschi ed erano venerate insieme a Notte, Sole, Luna, Venti e Stelle. Alba era una di queste Dee ed un giorno, sulla riva del torrente, incontrò Sole. Si innamorarono reciprocamente, ma non potevano incontrarsi. L’impossibilità di questo amore fece interagire la Luna, la quale decise all’alba di non lasciare il Cielo, ma di interporsi sul cammino del Sole in modo che questi potese raggiungere di nascosto la Terra ed incontrare l’amata Alba.
Da quella eclissi nacque Albaluce, con occhi color del cielo, pelle di rugiada e lunghi capelli splendenti come raggi di sole. La sua bellezza portò gli abitanti della zona ad offrire doni in giorni di festa, fino a quando i frutti del lago non bastarono più al sostentamento.
Occorreva terra da coltivare e per questo si scavò un grande canale per far defluire le acque del lago. Ma le acque del lago tutto travolsero seminando morte. La ninfa Albaluce pianse per il dolore e dalle sue lacrime, congiunzione del Sole e dell’Alba, si alzarono lunghi tralci, ricchi di dolci e dorati grappoli di succosa uva bianca: l’Erbaluce.”